Description
Editore: CSV Rovigo
Anno di pubblicazione: 2010
Autore: CSV Rovigo e Fondazione E. Zancan Onlus
Numero di pagine: 91
Dalla seconda metà degli anni ’90 si è assistito a un incremento degli studi valutativi in diverse aree, per esempio nel settore ambientale e in quello giuridico. Meno radicata, ma altrettanto necessaria, è la valutazione di esito e dell’impatto degli interventi in ambito sociale, al fine di approfondire il rapporto tra i bisogni portati dalle persone e le risposte fornite dai servizi.
La valutazione di impatto, il cui obiettivo è l’analisi dei cambiamenti che avvengono a seguito di un’azione, un programma, una politica, costituisce una priorità segnalata anche in sede europea. La Commissione Europea, infatti, indica la necessità di sviluppare “un modello europeo di valutazione di impatto sociale” delle norme – e delle corrispondenti politiche – basato su indici tripolari di investimento-finanziamento, di organizzazione delle risposte e di efficacia delle azioni, allo scopo di individuare, con indicatori affidabili, i livelli di cittadinanza europei conseguiti nei diversi paesi. Tale direttiva sottolinea l’importanza di avviare pratiche di valutazione dell’impatto delle politiche, per verificarne la fattibilità e valutarne le ricadute. Ciò implica la necessità di porsi obiettivi chiari e misurabili, sui quali poter applicare indicatori prima di operare (valutazione preventiva, o al tempo T0) e dopo (valutazione successiva di impatto, o al tempo T1). Possono essere previste anche ulteriori valutazioni a distanza, al fine di monitorare eventuali variazioni nel tempo .
Fare valutazione di impatto permette di rispondere a importanti quesiti, come, per esempio: sono avvenuti cambiamenti? L’intervento realizzato ha raggiunto i risultati attesi? Lo studio pilota può essere trasferito a una popolazione più ampia, o replicato nel tempo? L’impatto varia a seconda di gruppi di popolazione, aree geografiche o altri fattori? Quali sono gli effetti, positivi e negativi, di quanto è stato attuato? Ciò che è stato realizzato vale gli investimenti fatti?
È necessario che nel processo di valutazione siano coinvolti tutti i «portatori di interessi», ossia tutti i soggetti a diverso titolo interessati alle ricadute e ai possibili vantaggi (per i destinatari e per l’organizzazione) degli sforzi e degli investimenti.
Assumere un approccio di questo tipo permette di avviare un processo virtuoso, in cui le scelte e le decisioni non saranno discrezionali, ma frutto di responsabilità condivise tese a migliorare le soluzioni in essere .
In quest’ottica è da ravvisarsi l’utilità che il Centro di servizi per il volontariato (Csv) può trarre dalla valutazione dell’impatto che i progetti finanziati hanno sul territorio. Tale valutazione, infatti, costituisce un utile strumento in relazione alla missione stessa del Csv, che è quella di sostenere e qualificare l’attività di volontariato, attraverso servizi di consulenza e assistenza qualificata nonché strumenti per la progettazione (art. 4 del Decreto del Ministero del Tesoro dell’8 ottobre 1997).
Fare valutazione dei risultati dei progetti finanziati – in termini di impatto sul territorio – ha, quindi, una duplice valenza. In primo luogo, supporta i processi decisionali, orientando più consapevolmente le scelte riguardanti l’allocazione delle risorse disponibili da parte del Csv. In secondo luogo, rafforza le competenze delle Organizzazioni di volontariato (Odv), che acquisiscono un feedback sul valore aggiunto prodotto dai servizi erogati grazie al finanziamento del Csv, affinano la loro capacità di lavorare per progetti e dispongono di elementi per migliorare i servizi offerti.
Indice
Spedire il link del download gratuito a:
Editore: CSV Rovigo
Anno di pubblicazione: 2010
Autore: CSV Rovigo e Fondazione E. Zancan Onlus
Numero di pagine: 91