Il lavoro con le famiglie e i bambini vittime di abuso richiede di poter conoscere e comprendere la famiglia: i fattori di rischio, i bisogni, le potenzialità, gli obiettivi dell’intervento. Molti strumenti si focalizzano per questo motivo sulla valutazione della famiglia e dei bambini. Lo scopo di una valutazione globale è quello di conoscere le condizioni fin da subito in modo da tutelare il bambino e gli interventi appropriati da attuare.
Marianne Berry, insieme a Scottye J. Cash, presenta un nuovo strumento di valutazione che si pone l’obiettivo di valutare il bambino e la famiglia in modo da monitorare i miglioramenti.
È lo “Strengths and stressors“. Si sviluppa in 6 aree di osservazione (ambiente, la rete sociale, le capacità genitoriali, le relazioni familiari, la salute familiare, il benessere dei bambini) e può essere particolarmente utile in sede di prima valutazione del bisogno. I risultati del suo utilizzo evidenziano i problemi, dove sono necessari ulteriori approfondimenti. Aiuta l’operatore a riconoscere le risorse e le potenzialità della persona nello spazio di vita. Orienta le decisioni da prendere all’interno del progetto personalizzato.
Un’ipotesi emersa dall’incontro di studio, realizzato presso la Fondazione Zancan, è quella di analizzare i benefici congiunti dell’utilizzo di “Strengths and stressors” (in fase di valutazione preliminare) e di SP (per una valutazione più approfondita) per poi meglio verificare gli indici di efficacia ottenuti.